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La scuola e il progetto Leggere:Forte! ai tempi del COVID-19

  • Immagine del redattore: Gruppo di Ricerca LF
    Gruppo di Ricerca LF
  • 12 mag 2020
  • Tempo di lettura: 6 min

Scritto a partire dalle voci dei borsisti: Irene Brizioli, Diego Izzo, Valerio Luperini, Elisa Carolina Puccetti, Mirko Susta e Giulia Toti.

Se ci fermassimo a guardarci indietro, vedremmo che la storia dell’uomo si è evoluta e dipanata attraverso crisi, emergenze e tempi duri. Una condizione che è insita nella vita stessa e, in quanto tale, inevitabile. Tutti noi, prima o poi, dobbiamo farci i conti. Ogni tanto, certo, ce ne dimentichiamo, ma oggi, con l’emergenza sanitaria che stiamo vivendo, non è proprio possibile farlo. Eppure anche questa situazione non è che l’ennesimo ostacolo, l’ennesimo pericolo che ci si para davanti sul nostro percorso evolutivo.

Una volta incassato il colpo alla nostra cara vecchia illusione di onnipotenza, guardando meglio, ci rendiamo però conto che tutti quei momenti difficili sono stati superati. E se c’è una lezione importante che la storia ci ha insegnato è che spesso ciò è avvenuto quando si è saputa cogliere l’opportunità che si celava dietro ogni insidia. Gli ostacoli possono essere mura insormontabili o sbarre da saltare di slancio, ancora e ancora, un po' come un ostacolista in atletica leggera.

Il team del progetto “Leggere: forte!”, sviluppato dalla Regione Toscana, li vede nel secondo modo: di fronte a un muro apparentemente invalicabile ha saputo trovare le crepe in cui infilarsi per aggirarlo. E questo sempre guidata da una sola regola, da una volontà ferrea: permettere a tutti i bambini della Regione Toscana di continuare a godere dei benefici della lettura ad alta voce.

La situazione che stiamo affrontando sta mettendo a dura prova tutti noi, grandi e piccini. Il coronavirus ha portato a tanti cambiamenti nella vita quotidiana, con la chiusura delle scuole, lo stop dei viaggi e l'annullamento o il rinvio di eventi sportivi o musicali. Dare un'occhiata a come la pandemia globale abbia colpito innumerevoli aspetti della nostra vita rivela la natura unica e profonda di questa crisi.

Ma quello su cui vogliamo soffermarci oggi è proprio la chiusura delle scuole.

Quei luoghi dove i bambini con le dita appiccicose, le mani sporche di penne o pennarelli, si riuniscono ogni giorno, condividendo giocattoli e succhiando matite, scambiandosi abbracci, baci e sorrisi, sono anche un luogo perfetto per disseminare malattie. Nel 2013 la Britain's Health Protection Agency ha esaminato le epidemie di influenza che hanno portato alla chiusura delle scuole. È emerso che chiuderle rallenta la trasmissione dei virus. Come ogni rimedio, purtroppo, ha però anche un effetto collaterale: con la diffusione del virus, rallenta anche la trasmissione della conoscenza.

Difatti, seppure i bambini possano rallegrarsi di una pausa dalla scuola, magari vivendola come un'occasione per rilassarsi, i costi economici, sociali ed educativi sono pesanti.

Una tra le conseguenze più importanti è che i bambini non possono più stare con i nonni o con le baby-sitter. In questa fase i genitori sono rimasti le uniche figure di riferimento “privilegiate” che possono supportarli e sostenerli nel loro sviluppo.

Tuttavia, non tutti i genitori hanno il diritto di lavorare da casa o di prendere un congedo retribuito. In Italia un quinto dei lavoratori sono autonomi e quindi non hanno diritto al congedo parentale. Chi svolge un lavoro precario rischia di perderlo del tutto se deve restare a casa per occuparsi dei figli. E anche coloro che lavorano in smart working sono in difficoltà nella gestione quotidiana dei figli e nella programmazione delle attività educative. In ogni caso, anche se non ci sono ancora dati certi sull’impatto di tale chiusura sull'istruzione di bambini e ragazzi, la preoccupazione è tanta.

La reclusione forzata ci porta a dover intraprendere nuove strade e riscoprirne di vecchie. Una tra queste è senz’altro la lettura. Ed è profondo l’aiuto che può darci, soprattutto in questa fase.

Sono proprio le storie infatti a rappresentare quei luoghi privilegiati in cui rifugiarsi, a cui attingere per imparare a interpretare la realtà che ci circonda, rielaborarla, affrontarla, viverla. Sono mezzi che ci permettono di fantasticare e creare nuovi mondi e trasportarci altrove. Pochi strumenti riescono ad avere la stessa potenza immaginativa di una storia. Una buona storia può salvarti da chiunque, anche da te stesso, anche dalle paure che vengono alimentate dalle notizie a cui siamo esposti quotidianamente. Allora perché non esporci a letture di qualità, ad avventure temerarie, a viaggi fantastici o a narrazioni reali, perché non lasciarci trasportare dal potere salvifico di parole che si legano insieme fino a diventare racconti che entrano nelle nostre orecchie fino a sedimentarsi nel cuore?

Senza contare poi i benefici che si hanno a livello cognitivo, emotivo, linguistico e anche relazionale. Già, perché non si è mai soli quando si legge. Pure in tempi di isolamento forzato possiamo sentirci vicini attraverso la lettura, magari grazie a quel personaggio la cui storia riecheggia alcune nostre esperienze. Esperienze che proiettiamo nel libro e che ci ritornano indietro arricchite di nuovi significati, di nuove forme e colori, di nuove parole con cui poterne parlare. Ma anche grazie alle persone che ci stanno vicino e con cui possiamo condividere il momento della lettura, persone a cui leggere o che leggono per noi ad alta voce.

Ma un altro grande unguento per la nostra solitudine è stato la tecnologia, che in questo periodo ha senz’altro assunto delle vesti nuove. È chiaro che la tecnologia è ormai un mezzo imprescindibile. In questo momento in cui non si può stare tra i banchi di scuola, la tecnologia non è una minaccia, è l’unica risorsa possibile. Poter entrare in contatto con i propri alunni quando ci sono distanze incolmabili, così come poter sentire la voce della propria maestra che legge una storia, ne sono la dimostrazione. Certo, un computer non potrà mai sostituire un insegnante, un tablet non sarà mai un libro. Ma in momenti come questi una banale piattaforma online può farci sentire più vicini, può essere il ponte che ci permette di valicare il grande vuoto che questa situazione ha creato intorno a noi.

Tutti questi sono solo alcuni dei tasselli che compongono il mosaico del periodo che stiamo vivendo. Ciò che tale emergenza sanitaria ci sta chiamando a fare è resistere, senza far venir meno certi pilastri fondamentali del nostro vivere civile. Tra questi pilastri c’è l’istruzione. Perciò ecco che le educatrici, i maestri e i professori si ingegnano, attraverso varie vie telematiche, per non abbandonare i loro allievi a se stessi in questo periodo, per continuare a nutrire le loro menti. E lo sforzo in questo senso è veramente enorme e chiama tutti ad affrontare nuove sfide per evitare che il pilastro crolli.

È in questa situazione che “Leggere: forte!“ si è inserito, scendendo in campo al fianco dei genitori e delle varie figure educative, di tutti i gradi e ordini, per sostenerle in questo compito così gravoso. E partendo dallo spirito di unione, il gruppo di lavoro ha realizzato video e audio letture per poter continuare a leggere in ogni circostanza. Non solo. Sono state pubblicate, e rese disponibili in modo totalmente gratuito, due “Guide galattiche per viaggiare nel tempo e nello spazio anche al tempo del Coronavirus” per la fascia di età 0-3 e 3-6. Il lavoro di ensemble che è stato fatto è metafora di come le difficoltà possano essere affrontate. Insieme.

Cos’è una parola se non un insieme di lettere? Cos’è una frase se non un insieme di parole? Cos’è una storia se non un insieme di frasi? Il denominatore comune resta sempre quello. Insieme.

La grande forza dell’uomo è stata sempre quella di unirsi, di mettersi insieme per realizzare narrazioni così forti da poter andare oltre i limiti fisici. Una buona storia ha il potere di durare per sempre, di abbattere i limiti spaziali e temporali.

Anche noi come gruppo di ricerca abbiamo voluto scrivere la nostra piccola parte di storia e abbiamo messo in circolo tante registrazioni di letture che ora si stanno diffondendo in tutta la Regione (e non solo) attraverso il canale Youtube della Regione Toscana (https://www.youtube.com/playlist?list=PLW5kU--3bfh2VzNaWXvYk90WkoZp0naea). Questo con la speranza che possano raggiungere quanti più bambini e ragazzi possibile, per poter continuare a leggere insieme e affrontare l’emergenza in corso.

Chissà, magari in questo periodo così complicato alcuni di loro (ci auguriamo anche con il nostro aiuto) riscopriranno il piacere dei libri o lo conosceranno per la prima volta. E allora non sarà tutto buio. Allora potremo anche sforzarci di trovare un senso, per quanto minimo, in una situazione che sembra non averne. Per lo meno nel campo della formazione dei nostri giovani.

Certo, il virus non verrà fermato da una storia, ma questa storia potrà essere scritta e narrata affinché si aggiunga a tutte le altre che ci raccontano di come l’uomo abbia sempre trovato il modo di superare gli ostacoli. Questo è stato possibile quando lo ha fatto insieme, quando più voci si sono unite per dare vita a più narrazioni, a più storie.

E le storie potranno continuare a essere lette anche grazie al progetto “Leggere: forte!”. Perché, come sosteneva Pablo Neruda, “potranno tagliare tutti i fiori, ma non fermeranno mai la Primavera”. Allo stesso modo, le storie continueranno a fiorire.

#IORESTOACASA, ma con la mente immersa in un qualsivoglia viaggio che un libro possa e voglia propormi

 
 
 

1 則留言


stefanialorenzini16
2020年6月23日

Grazie...il progetto Leggere forte è una tra le migliori scoperte ed esperienze fatte in questo incredibile 2020...🌹

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