
ARTICOLI DEL GRUPPO DI RICERCA
Simone Giusti, docente del corso di Didattica della letteratura Italiana presso l'Università di Siena, ci introduce al progetto “Leggere: Forte!”, descrivendone le azioni, le finalità, le grandi risorse che ha messo in campo e i processi di cambiamento che ha avviato. L’articolo ci presenta anche la squadra di borsisti che ha lavorato nel progetto e, attraverso i loro occhi e le loro parole, ci racconta la natura dei territori esplorati, la rete di strutture, entità e persone incontrate in un percorso che si è disteso per tutta la Toscana, coinvolgendo centinaia di nidi.
Un vantaggio, o uno svantaggio, fino a 1.5 milioni di parole.
È la differenza che passa tra leggere e non leggere ad alta voce a un bambino o una bambina nei suoi primi 2000 giorni di vita. Un vantaggio o uno svantaggio che ci si porta dietro per tutta la vita. Ecco cosa succede se in un nido o in una scuola dell’infanzia cominciamo a leggere per un’ora al giorno tutti i giorni.
Ce ne parla uno dei borsisti di “Leggere: Forte!”: Andrea Mancini.
Il borsista Mirko Susta ci parla della più importante tecnologia dell’uomo: la scrittura. Ancor prima della comparsa dei moderni apparecchi elettronici la scrittura da secoli assolve la loro stessa funzione: condividere, relazionarsi, tessere reti. Si configura come una meravigliosa intersezione di pensieri con sé stessi e con gli altri, in quanto “il libro trova la sua ragione di essere nell’altro, oltre che nelle mani che impugnano la penna che scorre sul foglio bianco”.
Come mai, con l’avanzare nel percorso scolastico, la lettura trova uno spazio sempre minore? Spesso viene messa da parte per privilegiare altre attività. Ma questa scelta rispecchia davvero i bisogni dei bambini? Leggere ad alta voce significa davvero sacrificare l‘apprendimento degli studenti? O, al contrario, può potenziarlo con ricadute positive sulla sfera cognitiva ed emotiva? Di queste tematiche e degli arricchimenti che conseguono dalla lettura ad alta voce ne parla la borsista Irene Brizioli.
Per “Leggere forte” a scuola
Quasi un italiano su tre è “malato” di analfabetismo funzionale. E a farne le spese è chi ha meno mezzi a disposizione per costruirsi le risorse con cui fronteggiare la vita. Il borsista Valerio Luperini, raccontandoci la sua esperienza con il progetto, ci parla di come l‘ingresso di “Leggere: Forte!” nelle scuole possa costituire una pratica democratica per contrastare questa tendenza e, allo stesso tempo, un’occasione per ritagliarsi uno spazio in cui i ritmi frenetici delle valutazioni vengono meno per godere della coccola della lettura.
Un vero e proprio documentario, redatto dalle borsiste Benedetta D'Autilia e Eleonora Pera, ci racconta come la lettura ad alta voce sia stata gradualmente assimilata nella quotidianità dei nidi toscani. L’articolo ci mostra questo processo in tutte le sue fasi (dalle difficoltà iniziali fino alla convivenza serena con la lettura e alle progressive conquiste dei bambini) e lo fa proprio attraverso le parole delle stesse educatrici che per mesi hanno tenuto un diario di bordo sull’andamento di Leggere: Forte nelle loro realtà
Federico Batini, professore ordinario presso l’Università degli studi di Perugia, insegna Metodologia della ricerca educativa, dell’osservazione e della valutazione, Pedagogia sperimentale e Metodi e Tecniche della Valutazione scolastica, dirige il progetto “Leggere: forte!”, del quale parla nel suo blog:

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PERUGIA

PARTNER DEL PROGETTO

