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5 consigli utili per ri-partire con la lettura

  • Immagine del redattore: Andrea Mancini
    Andrea Mancini
  • 13 mag 2020
  • Tempo di lettura: 5 min

“Il verbo leggere non sopporta l'imperativo, avversione che condivide con alcuni altri verbi: il verbo "amare", il verbo "sognare". Naturalmente si può sempre provare. Dai, forza: "Amami!" "Sogna!" "Leggi!" "Leggi! Ma insomma, leggi, diamine, ti ordino di leggere!" "Sali in camera tua e leggi!" Risultato? Niente. Si è addormentato sul libro.” – Daniel Pennac –

 

Come ci dice in maniera molto chiara Daniel Pennac, nel suo libro Come un romanzo, (Milano, Feltrinelli, 1993), la lettura – e dobbiamo averlo tutti ben stampato nel cervello – non è una di quelle attività che possiamo imporci, o che (peggio ancora) possiamo imporre a qualcuno.

È così, non funziona, e dobbiamo farci i conti.

Forse i conti, che lo sappiamo oppure no, anche magari senza rendercene conto, li abbiamo già fatti.

Da quanto tempo è che non prendiamo in mano un libro?

Da quanto tempo è che la lettura ha smesso di essere per noi un’attività piacevole?

Non solo, magari può anche capitare di sentirci in difficoltà perché proprio non riusciamo a farlo.

Nasce – oppure è nato, magari nei tempi non sospetti della nostra istruzione – un vero e proprio senso di colpa per non riuscire a resistere più di qualche battito di ciglia sopra un libro. Magari ci sforziamo con tutta l’anima e la buona volontà per rimanere fermi sopra a una pagina aperta, anche se non ha nulla in quel momento da dirci. Ma niente.

Non succede niente.

Consapevoli, che la lettura è un movimento in primis di libertà, proviamo a vedere se con qualche consiglio concreto possiamo riuscire a riavvicinarci alla lettura e a tutti i benefici che la sua pratica comporta.

Prima di iniziare ci tengo a precisare che non è una formula matematica.

Sono solo alcuni spunti rintracciati nel pensiero di vari autori, che ho avuto modo di provare sulla mia

pelle, per vedere se in noi riesce a riaccendersi qualcosa.

Se non accade, non preoccupatevi, la lettura è sempre lì.

Può darsi soltanto che non avete scelto il momento giusto.

 

NUMERO 1) Trova uno spazio

“Rilassati. Raccogliti. Allontana da te ogni altro pensiero.” Dice Italo Calvino nell’incipit di Se una notte d’inverno un viaggiatore, così anche tu, se è da molto tempo che non ti dedichi a questa pratica, scegli un momento in cui sai che puoi lasciare il mondo di là dalla porta. E la porta chiusa.

E poi, sempre da Calvino: “Prendi la posizione più comoda: seduto, sdraiato, raggomitolato, coricato. Coricato sulla schiena, su un fianco, sulla pancia. In poltrona, sul divano, sulla sedia a dondolo, sulla sedia a sdraio, sul pouf. Sull’amaca, se hai un’amaca. Sul letto, naturalmente, o dentro il letto. Puoi anche metterti a testa in giù, in posizione yoga. Col libro capovolto, si capisce.”

Insomma sappiamo bene che ogni luogo va bene per leggere (anche in autobus, in tram, in coda dal dottore...) e che possiamo farlo in qualsiasi momento, ma se devi ricominciare a prendere in mano il piacere della lettura devi cercare, almeno in un primo momento, di allontanare tutto ciò che potrebbe turbarti. E sì, magari anche la possibilità di addormentarti.

NUMERO 2) Datti un tempo


Roma non fu costruita in un giorno. Anche questo lo sappiamo.

Il nostro cervello è un muscolo e come tale, anche per l’attività di lettura ha bisogno di essere allenato.

È un po’ come se per anni non avessimo indossato i pantaloncini corti e non fossimo mai usciti per correre e pretendessimo partecipare alla maratona di New York (per la cronaca sono 42 chilometri e 195 metri). Non funziona.

Allo stesso modo non possiamo pensare di poter reggere così dal nulla un pomeriggio intero sopra ad un libro e provare pure alla fine una sensazione piacevole.

Prova quindi a darti un tempo limitato. Inizia ad esempio con una sveglia impostata sui 15 minuti, se vedi che è troppo abbassala, parti da 10’ o da 5’, e poi giorno dopo giorno prova ad alzare l’asticella sempre più avanti.

Non c’è un limite di tempo da raggiungere, ma studi scientifici hanno dimostrato che con un’ora di lettura quotidiana si riescono ad ottenere benefici (elasticità mentale, immaginazione, controllo emotivo, empatia, autoefficacia...) davvero impensabili.


NUMERO 3) Scegli il libro giusto

Può sembrare banale ma non lo è.

Potrebbe sorgere un pensiero del genere: “Bene, adesso prendo e mi leggo un libro incredibile, alla faccia della professoressa del liceo, alla faccia di quelle statistiche che mi hanno definito come una lettrice o un lettore debole”.

Per cui ti ritrovi con in mano il tuo Anna Karenina, il tuo I fratelli Karamazof, L’Ulisse... insomma hai il tuo bel mattone che riabiliterà per sempre il tuo onore agli occhi del mondo?

Bene. Lascialo da una parte.

Parti da un libro che sia alla tua portata, non vergognarti se è un libro considerato per adolescenti, o addirittura per bambini. Magari, perché no, potresti partire anche da una raccolta di racconti.

Ricordati che quello non è il tuo punto d’arrivo, ma la tua partenza, riabituandoti piano piano alla lettura, con un po’ di pazienza arriverai anche a Dostoevskij (se ovviamente a lui oppure ad autori del genere vuoi arrivare).

NUMERO 4) Sentiti libera/o

L’abbiamo detto anche all’inizio di questo articolo e addirittura Daniel Pennac lo inserisce in quelle che secondo lui sono I diritti fondamentali del lettore: hai il diritto di non finire un libro.

È il numero tre della sua lista, i primi due sono il diritto di non leggere (numero uno) il diritto di saltare le pagine (numero due).

Non sempre quello che per un particolare motivo ci ha colpito sullo scaffale della libreria, oppure quello che vi hanno consigliato (un amico, un docente, il/la fidanzato/a...) potrebbe essere il libro giusto per te. O meglio, potrebbe non essere il libro giusto per te in quel preciso momento. Per cui non avere paura se dopo poche pagine ti accorgi che proprio non ce la fai ad andare avanti.

Se il libro non prende, non fartene una colpa e vai avanti, se è un incontro che dovevi fare lo farai, anche a distanza di anni.

E poi nel mondo ci sono milioni di miliardi di libri e, anche leggendo tutti i giorni della tua vita, non riuscirai mai a leggerli tutti quanti, per cui, almeno all’inizio, fatti la cortesia di evitare perlomeno quelli che non ti piacciono.

La lettura è sempre un regalo che fai a te stessa/o.


NUMERO 5) Lasciati trasportare

Sei arrivata/o fin qui, bene, adesso è il momento della ricompensa.

Emozionati, perditi, sogna, ridi, piangi, non trattenere nemmeno una delle emozioni in cui il libro ti trasporta.

Lasciati portare dall’autore nei luoghi che dalla sua stanzetta (o dal suo studiolo, immaginalo come ti pare) ha preparato per te.

Lasciati cambiare.

Abbiamo una vita sola, questo mi pare evidente, ma con i libri possiamo viverne quante vogliamo. Possiamo essere André Agassi, oppure un vagabondo per le strade di San Francisco, una rivoluzionaria cilena, un alieno sceso a Milano per un aperitivo, un magistrato nel Mezzogiorno, oppure un insegnante, ma di quelli bravi, non di quelli che impongono la lettura ai propri ragazzi.

 

Insomma questi 5 sono i consigli che mi sento in questo momento di darti per provare a ripartire con la lettura. Se ce ne fosse un sesto (o un 5 bis), direi che non c’è un solo modo per leggere libri. Per quello che mi riguarda molti libri io li ho letti anche partecipando a conferenze, incontri, lezioni, attraverso racconti di amici, di parenti, di persone incontrate a caso per le vie del centro. Inoltre ultimamente sto cominciando ad apprezzare molto anche gli audiolibri, modalità di lettura che per me non sostituisce la carta, ma che la integra laddove non avrei il tempo o la capacità di mettermi sopra un determinato libro in un determinato momento.

Che dire, se sei arrivata/o a leggere fin qui, hai buone possibilità che la lettura in qualche modo ti incontri, o che magari ti si sia già scontrata/o.

Buona libertà.


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